10 febbraio: Giorno del Ricordo

Questa mattina 10 febbraio 2022, l'Amministrazione Comunale ha dedicato una breve cerimonia al Giorno del Ricordo dei massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata sulla sommità della collina nel Parco Nord Fiera Rho, il punto più alto della...
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10 Februar 2022

Tempo di lettura:

3 min

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Questa mattina 10 febbraio 2022, l'Amministrazione Comunale ha dedicato una breve cerimonia al Giorno del Ricordo dei massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata sulla sommità della collina nel Parco Nord Fiera Rho, il punto più alto della città, dove nel 2021 è stato inaugurato il cippo commemorativo dedicato a questa ricorrenza.

Dopo la posa della corona al cippo commemorativo, la cerimonia è proseguita con la poesia “Il Giorno del Ricordo” di Ermanno Eandi letta con grande coinvolgimento dallo stagista rhodense dell’Istituto Maggiolini di Parabiago, Riccardo Casneda. Le parole del sindaco Andrea Orlandi hanno concluso l’evento:

Grazie ai presenti e alla Fondazione Fiera Milano che l’anno scorso si è subito dimostrata disponibile ad ospitare nel punto più alto della città la stele commemorativa. Ricordo che l’iniziativa di dedicare un monumento alle vittime delle foibe e agli esuli italiani nasce dal Consiglio comunale che ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal Consigliere Claudio Scarlino e che dimostra la grande sensibilità sulla necessità di ricordare questa drammatica pagina di storia italiana. Questo luogo di ricordo ci riporta alla profondità della terra e alle profondità peggiori dell’uomo, ad un luogo di là e un altro al di qua, come è successo nelle terre di confine tra Italia e Slovenia, tra Gorizia e Nova Gorica. E proprio queste due parti della stessa città si sono candidate congiuntamente e sono state scelte entrambe a ospitare gli eventi della rassegna Capitale Europea della Cultura 2025: un messaggio di volontà e di cultura, come espresso dallo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “le due Amministrazioni comunali hanno saputo dimostrare come sia possibile interpretare al meglio le ragioni profonde che sono alla base del processo di integrazione europea”. La base per questo processo è la cultura e anche per noi qui a Rho, dove tanti cittadini hanno le proprio origini in questi territori con alle spalle storie drammatiche, ripeto che la loro storia è anche la nostra storia e fa parte del nostro patrimonio culturale.”

Presenti alla cerimonia il Vice sindaco Maria Rita Vergani, l’assessore Emiliana Brognoli, il Presidente del Consiglio Comunale Calogero Mancarella, il Vice presidente Andrea Recalcati e alcuni consiglieri, insieme ai rappresentanti di Fondazione Fiera Milano, Fabio Storer e Roberto De Giorgis.

Hanno partecipato i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle Associazioni combattentistiche e dell’ANPI Rho.

La cerimonia si è svolta in forma ridotta a causa delle misure anti Covid.

Il 10 febbraio si commemora il Giorno del Ricordo, una ricorrenza istituita con la l 30.3.2004 n. 92 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace, che assegnava alla Jugoslavia l'Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.

Si tratta di una delle pagine più buie della storia contemporanea: tra il 1943 e il 1947 oltre 10mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, le cavità carsiche ai confini orientali per volere del maresciallo Tito, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia.

Il giorno del ricordo - poesia di Ermanno Eandi

Urlavano Italia,
e caddero.
Bruciavano di dolore,
e caddero.
Indifesi e soli,
svanirono in infernali voragini.

Eco di silenzioso dolore
gettato in un baratro di follia
che profuma di morte.
La polvere mi parla di loro,
sussurri di mille voci
singhiozzi, silenzi, troppi silenzi.

Sofferenza in terre d’amore,
sfumature d’Istria, onde di Trieste
profumi di Zara e colori di Dalmazia.

Chi scampò lasciò tutto,
una lunghissima carovana
di lacrime dure partì,
verso la loro terra, la loro nazione.
Tornarono nella loro patria,
esuli con la morte negli occhi
e la speranza nell’anima,
spogli di tutto tranne che la dignità
pronti a rinascere nuovamente,
con l’orgoglio di aver combattuto,
vivendo con l’Italia nel cuore.

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Letzte Änderung: 23.02.2022 08:29:35

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