Description
● 𝗟𝗔 𝗙𝗜𝗚𝗟𝗜𝗔 𝗢𝗦𝗖𝗨𝗥𝗔 ● Maggie Gyllenhaal
► martedì 10 maggio 2022 ➽ ore 17.00 e 21.00
► mercoledì 11 maggio 2022 ➽ ore 21.00
► giovedì 12 maggio 2022 ➽ ore 21.00
► martedì 10 maggio 2022 ➽ ore 17.00 e 21.00
► mercoledì 11 maggio 2022 ➽ ore 21.00
► giovedì 12 maggio 2022 ➽ ore 21.00
Durante una vacanza al mare da sola, Leda rimane incuriosita e affascinata da una giovane madre (Dakota Johnson) e dalla sua figlioletta mentre le osserva sulla spiaggia. Turbata dal loro irresistibile rapporto e dalla loro chiassosa e minacciosa famiglia allargata, Leda è sopraffatta dai suoi stessi ricordi personali dei sentimenti di terrore, confusione e intensità provati nelle prime fasi della maternità. Un gesto impulsivo sconvolge Leda e la proietta nello strano e sinistro mondo della sua stessa mente, dove è costretta ad affrontare le scelte non convenzionali che ha compiuto quando era una giovane madre e le loro conseguenze.
«Quando ho letto il romanzo mi è tornato in mente qualcosa di molto strano e doloroso, ma anche di innegabilmente vero. Alcune parti che tenevo segrete della mia esperienza di madre, di amante, di donna in questo mondo venivano pronunciate ad alta voce per la prima volta. E ho pensato a quanto potesse essere eccitante e pericoloso rendere collettiva un’esperienza del genere – non nella solitaria tranquillità che ti dà un libro, ma in una stanza piena di persone che la vivono insieme e si percepiscono. Come ci si sente a sedersi accanto a propria madre – o marito o figlia o moglie – mentre vengono svelati i sentimenti e le esperienze comuni che sono stati tenuti nascosti? Naturalmente, si provano terrore e senso di pericolo nel relazionarsi con qualcuno che lotta contro cose che ci è stato detto essere vergognose o brutte. Ma quando quelle esperienze vengono mostrate sullo schermo, c’è anche la possibilità di sentirsi confortati: se qualcun altro ha questi pensieri e sentimenti, forse non sono sola. Questa è una parte della nostra esperienza che viene articolata solo raramente, e principalmente attraverso l’aberrazione, la disgiunzione o il sogno.» (Maggie Gyllenhaal)
«Non ci sono dubbi riguardo alla tenacia di Maggie Gyllenhaal, poiché invece di volare basso con il suo debutto alla regia, ha scelto i migliori attori e la scrittrice più in voga (…). La figlia oscura è (…) è una di quelle storie strane e inquietanti che si dipanano non nell’oscurità ma sotto il sole cocente. È quasi divertente il fatto che la maternità possa generare un disturbo da stress post-traumatico in questo film (…). Quella di Olivia Colman non è la solita dolce interpretazione delle “ricompense” che derivano dall’avere un figlio. Qui la realtà è decisamente brutale. (…) È come se il suo personaggio fosse definito da piccoli atti di sfida (…) e Colman ne traesse il massimo. Quello che le è stato assegnato è un ruolo incredibilmente complesso, esilarante e imbarazzante, così come a Jessie Buckley, che interpreta la protagonista da giovane: una donna (o, meglio, donne) che lotta costantemente per la sopravvivenza, sia durante le “vacanze lavorative” in Grecia che a casa, tra tutte quegli strilli che minacciavano la sua carriera accademica e la sua sanità mentale. (…) È meraviglioso che nessuno qui sia solo una cosa, non solo “una madre”, “un’amante” o “una moglie”, tutte che si sciolgono nel calore e crollano. Se questo è solo l’inizio per la Gyllenhaal regista, fa quasi paura pensare a quanto in profondità potrebbe tuffarsi in futuro.» (Marta Balaga cineuropa.org)
«Quando ho letto il romanzo mi è tornato in mente qualcosa di molto strano e doloroso, ma anche di innegabilmente vero. Alcune parti che tenevo segrete della mia esperienza di madre, di amante, di donna in questo mondo venivano pronunciate ad alta voce per la prima volta. E ho pensato a quanto potesse essere eccitante e pericoloso rendere collettiva un’esperienza del genere – non nella solitaria tranquillità che ti dà un libro, ma in una stanza piena di persone che la vivono insieme e si percepiscono. Come ci si sente a sedersi accanto a propria madre – o marito o figlia o moglie – mentre vengono svelati i sentimenti e le esperienze comuni che sono stati tenuti nascosti? Naturalmente, si provano terrore e senso di pericolo nel relazionarsi con qualcuno che lotta contro cose che ci è stato detto essere vergognose o brutte. Ma quando quelle esperienze vengono mostrate sullo schermo, c’è anche la possibilità di sentirsi confortati: se qualcun altro ha questi pensieri e sentimenti, forse non sono sola. Questa è una parte della nostra esperienza che viene articolata solo raramente, e principalmente attraverso l’aberrazione, la disgiunzione o il sogno.» (Maggie Gyllenhaal)
«Non ci sono dubbi riguardo alla tenacia di Maggie Gyllenhaal, poiché invece di volare basso con il suo debutto alla regia, ha scelto i migliori attori e la scrittrice più in voga (…). La figlia oscura è (…) è una di quelle storie strane e inquietanti che si dipanano non nell’oscurità ma sotto il sole cocente. È quasi divertente il fatto che la maternità possa generare un disturbo da stress post-traumatico in questo film (…). Quella di Olivia Colman non è la solita dolce interpretazione delle “ricompense” che derivano dall’avere un figlio. Qui la realtà è decisamente brutale. (…) È come se il suo personaggio fosse definito da piccoli atti di sfida (…) e Colman ne traesse il massimo. Quello che le è stato assegnato è un ruolo incredibilmente complesso, esilarante e imbarazzante, così come a Jessie Buckley, che interpreta la protagonista da giovane: una donna (o, meglio, donne) che lotta costantemente per la sopravvivenza, sia durante le “vacanze lavorative” in Grecia che a casa, tra tutte quegli strilli che minacciavano la sua carriera accademica e la sua sanità mentale. (…) È meraviglioso che nessuno qui sia solo una cosa, non solo “una madre”, “un’amante” o “una moglie”, tutte che si sciolgono nel calore e crollano. Se questo è solo l’inizio per la Gyllenhaal regista, fa quasi paura pensare a quanto in profondità potrebbe tuffarsi in futuro.» (Marta Balaga cineuropa.org)
Video
Indirizzo
Viale Filippo Meda, 20, 20017 Rho MI
Mappa
Indirizzo: Viale Filippo Meda, 20, 20017 Rho MI
Coordinate: 45°31'35,4''N 9°2'29,5''E
Indicazioni stradali (Ouvre dans un nouvel onglet)
Costo
Gratuito
Organizzato da
Comune di Rho con Barz and hippo
Contatti
Prénom | Description |
---|---|
Courriel | rho@barzandhippo.com |
Site internet | http://www.cinemarho.it (Ouvre dans un nouvel onglet) |
Téléphone | 02.953.39.774 |
Portable | 347.45.12.456 (anche informazioni per le scuole) |
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Dèrniere modification: 23/03/2022 08:56:54