Giornata della Memoria: concessa la Medaglia d’Onore al rhodense Ernesto Pastori deportato e internato nel campo di concentramento di Linz Donau

Ritirata da Giacomina Cozzi, presente per l’Amministrazione Comunale l’Assessore al Piano Strategico Sabina TavecchiaRho, 1° febbraio 2018In occasione del Giorno della Memoria, venerdì 26 gennaio 2018 a Milano il...
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1 febbraio 2018

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Ritirata da Giacomina Cozzi, presente per l’Amministrazione Comunale l’Assessore al Piano Strategico Sabina Tavecchia

Rho, 1° febbraio 2018

In occasione del Giorno della Memoria, venerdì 26 gennaio 2018 a Milano il prefetto Luciana Lamorgese ha consegnato alla rhodense Giacomina Cozzi, quale vedova dello scomparso cittadino deportato e internato Ernesto Pastori, la medaglia d'onore concessa con decreto del Presidente della Repubblica a cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra. Oltre ad Ernesto Pastori i destinatari del riconoscimento a Milano sono stati Giuseppe Ghisi, Roberto Nobilini, Silvio Bosè, Giuseppe Cassina, Leandro D'Incecco, Samuele Pezzoni, Guido Visentin ed Ernesto Banfi.
Di questi solo Giuseppe Ghisi e Roberto Nobilini sono andati a ritirarla di persona, mentre per Silvio Bosè, Giuseppe Cassina, Leandro D'Incecco, il rhodense Ernesto Pastori, Samuele Pezzoni e Guido Visentin erano presenti parenti e familiari. Una nona medaglia, sempre rilasciata da Milano, è stata inviata  invece ai familiari di Ernesto Banfi, non presenti alla cerimonia, a Campobasso.
Ernesto Pastori è nato nel 1923 a Rho, dove è morto nel 1966. E’ stato deportato e internato presso il campo di concentramento di Linz Donau in Austria, dove è rimasto dal settembre 1943 al 25 giugno 1945, data in cui è ritornato a Rho.

Il Sindaco di Rho Pietro Romano dichiara:

“Rho ha sempre fatto la sua parte nell’affermazione della libertà e dei principi per una società civile e democratica. Durante il periodo fascista e la presenza dei nazisti queste convinzioni sono state pagate a caro prezzo spesso con la vita, con la tortura e, come nel caso di Ernesto Pastori, con la deportazione e l’internamento nei terribili e disumani campi di concentramento. Il riconoscimento della Medaglia d’Onore concessa dal Presidente della Repubblica Mattarella ha il fine di ricordare un periodo buio della nostra storia e di essere da monito alla situazione attuale, in cui bisogna porre la massima attenzione ai focolai d’odio, di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo presenti nelle nostre società e in tante parti nel mondo. Ad Ernesto Pastori e alla sua famiglia va il mio personale ringraziamento.»

L’Assessore al Piano strategico e Promozione pari opportunità e conciliazione dei tempi, Sabina Tavecchia, commenta:

“La cerimonia di consegna della Medaglia d’Onore anche al rhodense Ernesto Pastori è stata molto intensa e densa di emozioni. Riconfermo quando detto dallo stesso Prefetto Luciana Lamorgese: non dobbiamo limitare la memoria alla giornata dedicata alla commemorazione soprattutto adesso che viviamo in un momento di rigurgiti di antisemitismo e razzismo. Questa onorificenza ribadisce a tinte forti l’avversione al nazismo e al fascismo pronunciato con grande coraggio da tanti italiani e rhodensi.”

 

 

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