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Bandiera della Palestina esposta fuori dal Municipio

Il Sindaco Orlandi: “Auspico che gli accordi di pace in corso volgano a buon fine”
Data:

9 ottobre 2025

Tempo di lettura:

6 min

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Descrizione

 la bandiera palestinese esposta fuori dall'ufficio del Sindaco sulla facciata del palazzo municipale di Rho

Rho, 9 ottobre 2025

Mercoledì 8 ottobre, nel corso della serata “Un giorno tutti diranno di essere stati contro - parole e musica contro il genocidio”, il Sindaco Andrea Orlandi ha ricevuto in dono da Mario Anzani, alla guida del Comitato Rho per Gaza, una bandiera della Palestina. Il vessillo è stato esposto questa mattina alla finestra dell’ufficio del Sindaco che affaccia su piazza Visconti, perché sia visibile a tutti.

“La storia degli ultimi cento anni del popolo palestinese ci parla –
ha detto Andrea Orlandi - E ci parla quello che accade sotto i nostri occhi da due anni, raccontato da giornalisti che hanno rischiato la vita per farlo: quasi trecento di loro sono rimasti uccisi e nessuno ne parla. Quando sento dei bambini che muoiono penso ad Alan Kurdi, il bimbo siriano che fuggiva dalla guerra con la sua famiglia e morì annegato. Sono passati dieci anni e non abbiamo imparato nulla, sebbene la foto di Alan sia bene impressa nella mente. Oggi non dobbiamo avere esitazioni. Non ci sono motivi per non dire che in Palestina sia in atto un genocidio e tutte le istituzioni lo devono riconoscere, perché lo riconosce la Corte internazionale di giustizia. Metteremo questa bandiera fuori dal mio ufficio perché quella finestra è la più visibile in assoluto. Si deve vedere e tutti devono sapere che il Comune di Rho, al bivio della storia, ha deciso da che parte stare”.

Il Sindaco ha voluto dire grazie a chi manifesta nelle piazze: “Riempiono il silenzio perché i governanti che hanno in mano le sorti del mondo ricordino le parole del cardinal Martini. Lui disse che finché non ci sarà pace in Palestina non ci sarà pace nel mondo. I giovani e le tante persone che sfilano per strada hanno dato un messaggio fortissimo. Quando in Medio Oriente stava per nascere un conflitto, in 48 ore lo hanno stoppato. Dunque, è possibile. La Politica, che si basa sul principio di umanità, ancor prima di tutti gli altri principi, deve ricordarselo e ordinare economia e finanza su questa base. Dobbiamo riappropriarci della Politica che mette al centro le persone e i popoli e per fare questo occorre la mobilitazione di tutti”.

L’incontro ha attirato la sera dell’8 ottobre circa 250 persone al Tourist Infopoint. Buona parte ha seguito in piazza San Vittore l’evento grazie alla filodiffusione. La serata è stata ideata dal Consiglio Cittadino Migranti di Rho, emanazione del Comune, in collaborazione con l’Associazione Multiculturale Oasi e con il Movimento ALT!, . Hanno aderito la Comunità Palestinese di Lombardia, ANPI Sezione di Rho, ANED Milano, cooperativa Intrecci, Spazio Mondi Migranti, OP/Leggi che ti passa, Resq equipaggio di terra, Emergency, ARCI Che Donne, Centro Studi Canaja, i Gruppi di Acquisto Solidale di Rho e il neonato comitato Rho per Gaza. Presenti il vicesindaco Maria Rita Vergani, l’assessore alla Pace Paolo Bianchi e il consigliere regionale Carlo Borghetti.

Angela Kilat,
presidente del Consiglio Migranti, ha ricordato come “chi ha lasciato la propria terra a causa di guerre o persecuzioni sappia bene cosa significhi perdere tutto, per questo il nostro appello è basta violenza, costruiamo pace”.

Luca Piccoli,
del Movimento ALT!, ha lanciato la proposta di fare qualcosa nel nostro piccolo: “Possiamo cercare la verità dei fatti. Possiamo sostenere Emergency in Palestina, dove la fame e la distruzione degli ospedali sono usate come armi di guerra, e possiamo boicottare i colossi israeliani, per questo proponiamo una petizione rivolta a medici e farmacisti perché non prescrivano e non vendano farmaci delle case farmaceutiche israeliane che sostengono l’esercito”.

Cuore della serata è stata la testimonianza di Kader Tamimi, presidente della comunità palestinese della Lombardia. Le sue parole sono state accompagnate da letture di brani tratti dal libro “Il gelso di Gerusalemme” di Paola Caridi, di altre poesie e brani dedicati alla Palestina e al tema della pace, selezionati e letti da Giuseppe Airaghi e da Leggi che ti passa. La musica di Massimo Giuntoli, Pharaonda, Jack e gli Alchermes ha cadenzato i diversi interventi.

“Vi ringrazio di essere così numerosi
– ha detto Kader Tamini, ricordando la storia della Palestina a partire dall’esodo degli ebrei dall’Egitto – significa che c’è sensibilità per la sofferenza del popolo palestinese. Perché tutti vogliono occupare questa terra grande come la Lombardia nel bel mezzo del mondo arabo? Siamo all’invasione numero 70. Questo è un ponte tra oriente e occidente, sul Mediterraneo. Io sono nato a Ebron e ho dovuto lasciare la mia casa nel 1967 perché gli israeliani dicevano che lì tremila anni prima si trovava un cimitero ebraico. Siamo sempre stati terra di massacri, fino al 2 novembre 1917 quando la Gran Bretagna e la Francia hanno deciso di spaccare il mondo arabo, chiamandolo Medio Oriente. In quella data gli ebrei erano il 56 %; il 15 maggio 1948 erano il 78 %. Israele ha iniziato a radere al suolo i villaggi e a distruggere la cultura precedente. Gaza copriva 1.200 chilometri quadrati, ora sono 350 e ci vivono 2 milioni di persone. Il genocidio è in atto da tempo, la gente viene massacrata e costretta a scappare. Ma il popolo palestinese ha sempre lottato e continuerà a lottare”.

Tamini ha contestato le trattative che coinvolgono il presidente americano Trump e il presidente Netanyahu e i piani per Gaza che coinvolgono Tony Blair: “Quel che interessa è il gas che si trova nel mare davanti alla Striscia, vogliono creare un canale parallelo a Suez, perché Suez è controllato dalla Cina. E per agire non devono avere un popolo in mezzo. Hanno cancellato 15mila famiglie e 17mila bimbi sotto i 5 anni non sanno se i genitori siano vivi o morti. Dove sono finiti i diritti dell’uomo quando si usano droni che simulano voci di bambini, attirano attenzione per uccidere la gente? Vogliono una terra senza popolo. Quanto accaduto il 7 ottobre 2023 è una conseguenza e non una causa: dal 1917 come finisce una occupazione ne inizia un’altra. Come palestinesi cerchiamo di salvare la nostra cultura con lo studio e con l’impegno delle donne, che insegnano in mezzo alle macerie. Restiamo ottimisti malgrado la sofferenza. Se perderemo tutto, il mondo perderà insieme a noi”.

Mario Anzani,
presidente Anpi Rho e alla guida di Rho per Gaza, ha dichiarato: “Il dramma è retrodatato rispetto al 7 ottobre 2023, per quanto l’esecrabile atto terroristico di Hamas vada condannato perché ha dato la stura a proseguire l’annientamento dei palestinesi. La causa dei palestinesi è davvero la causa di tutta l’umanità. Se 80 anni fa Dio è morto ad Auschwitz, oggi muore a Gaza e in Cisgiordania. La bandiera che doniamo al Sindaco di Rho non è solo vessillo di un popolo martoriato che ha diritto a una terra e a uno Stato, è la bandiera della umanità contro la barbarie”.
A Silvia, di Emergency, ricordare quanto l’associazione fa in Palestina organizzando pronto soccorso e cure immediate e quanto ha fatto offrendo supporto alle barche della Global Sumud Flottilla.

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Ultimo aggiornamento pagina: 09/10/2025 14:12:29

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