Giorno del Ricordo: dedicato un cippo commemorativo ai martiri delle foibe e all’esodo giuliano-dalmata

In occasione del 10 febbraio prevista la posa sulla collina nel parco Fiera Rho per ricordare una tragedia riconosciuta dal Presidente della Repubblica Rho, 26 gennaio 2021 Un cippo commemorativo posizionato sul punto più alto della città:...
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26 janeiro 2021

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In occasione del 10 febbraio prevista la posa sulla collina nel parco Fiera Rho per ricordare una tragedia riconosciuta dal Presidente della Repubblica

Rho, 26 gennaio 2021

Un cippo commemorat
ivo posizionato sul punto più alto della città: così l’Amministrazione rende omaggio, anche a seguito di una mozione votata all’unanimità dal precedente consiglio comunale, alle vittime delle foibe e agli esuli italiani il 10 febbraio, Giorno del Ricordo a loro dedicato.

“Anche Rho avrà un monumento dedicato alle vittime delle foibe
– afferma il Sindaco Pietro Romano -. Abbiamo scelto, in attesa di conferma ufficiale, di posizionare il cippo commemorativo in cima alla collina più alta della città nel parco Fiera Rho come messaggio simbolico a non lasciare mai più morire le persone in fondo a una foiba, immagine della sofferenza e del martirio di migliaia di vittime dei tragici accadimenti avvenuti tra il 1943 e il 1947. Dobbiamo sempre ricordare i principi della libertà, della democrazia e del rispetto verso gli altri debellando qualsiasi forma di violenza e di odio razziale. La pandemia da Covid è un’ulteriore lezione: davanti al virus siamo tutti uguali e solo l’unione e la capacità di affrontare insieme e coesi questa grande difficoltà potrà permetterci di superarla”.

Il 10 febbraio si commemora il Giorno del Ricordo, una ricorrenza istituita con la legge n. 92 del 30.3.2004, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace, che assegnava alla Jugoslavia l'Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.

Si tratta di una delle pagine più buie della storia contemporanea: tra il 1943 e il 1947 oltre 10mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, le cavità carsiche ai confini orientali per volere del maresciallo Tito, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia.

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Ultimo aggiornamento pagina: 27/01/2021 09:03:25

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