Descrizione
Emozionante cerimonia di nuovo in piazza con il corteo accompagnato dal Corpo Musicale Cittadino Parrocchiale e inaugurazione di tre targhe del progetto “Memoria è Libertà”. La commemorazione è terminata con i discorsi del sindaco Andrea Orlandi, il Presidente dell’ANPI Rho Mario Anzani e la lettura della poesia di Gianni Rodari da parte di ragazzi ucraini scappati dalla guerra.
Dopo due anni di covid la commemorazione del 25 Aprile si è svolta finalmente in piazza e nelle vie cittadine per ricordare la liberazione dal fascismo e dall’occupazione nazista e il 77° anniversario del ritorno alla libertà e alla democrazia.
Numerosa la partecipazione di cittadine e cittadini che insieme al sindaco Andrea Orlandi, il presidente dell’ANPI Rho Mario Anzani con altri rappresentanti di ANPI, la Giunta, il presidente del Consiglio comunale Calogero Mancarella e i consiglieri, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle associazioni hanno seguito il corteo accompagnato dal Corpo Musicale Cittadino Parrocchiale da piazza San Vittore fino al cimitero in Corso Europa, Via De Amicis e ritorno in Piazza San Vittore per i discorsi celebrativi.
Dopo la messa nella chiesa di San Vittore, è stata inaugurata l’interessante mostra "L’Italia insorge per la Libertà. Per risorgere nella Pace, nella Democrazia e nella Giustizia sociale" a cura di ANPI Rho e si è avviato il corteo che ha fatto delle previ soste nei punti rappresentativi della Resistenza rhodense fino ad arrivare al cimitero in corso Europa, dove sono state posate le corone al Sacrario dei Caduti e al monumento dei Partigiani nel Giardino dedicato a Giovanni Pesce.
Durante il percorso sono state inaugurare le targhe del progetto “Memoria è Libertà" in via Martiri della Libertà – La Casa del Fascio, via De Amicis - Le ex scuole elementari e piazza Visconti- Il Municipio, il cui testo è stato letto magistralmente da Paola Pessina , tra le protagoniste del progetto realizzato in collaborazione con l’Assessore alla Partecipazione e cittadinanza attiva, Comunicazione Maria Rita Vergani.
La cerimonia si è conclusa con le parole del sindaco Andrea Orlandi, il Presidente di ANPI Rho Mario Anzani di seguito riportate. Particolarmente toccante è stata la lettura della poesia “Promemoria” di Gianni Rodari in italiano, ucraino e russo da parte di Safina, Liza, Jára, Bogdan ragazzi provenienti dall’Ucraina.
Dopo due anni di covid la commemorazione del 25 Aprile si è svolta finalmente in piazza e nelle vie cittadine per ricordare la liberazione dal fascismo e dall’occupazione nazista e il 77° anniversario del ritorno alla libertà e alla democrazia.
Numerosa la partecipazione di cittadine e cittadini che insieme al sindaco Andrea Orlandi, il presidente dell’ANPI Rho Mario Anzani con altri rappresentanti di ANPI, la Giunta, il presidente del Consiglio comunale Calogero Mancarella e i consiglieri, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle associazioni hanno seguito il corteo accompagnato dal Corpo Musicale Cittadino Parrocchiale da piazza San Vittore fino al cimitero in Corso Europa, Via De Amicis e ritorno in Piazza San Vittore per i discorsi celebrativi.
Dopo la messa nella chiesa di San Vittore, è stata inaugurata l’interessante mostra "L’Italia insorge per la Libertà. Per risorgere nella Pace, nella Democrazia e nella Giustizia sociale" a cura di ANPI Rho e si è avviato il corteo che ha fatto delle previ soste nei punti rappresentativi della Resistenza rhodense fino ad arrivare al cimitero in corso Europa, dove sono state posate le corone al Sacrario dei Caduti e al monumento dei Partigiani nel Giardino dedicato a Giovanni Pesce.
Durante il percorso sono state inaugurare le targhe del progetto “Memoria è Libertà" in via Martiri della Libertà – La Casa del Fascio, via De Amicis - Le ex scuole elementari e piazza Visconti- Il Municipio, il cui testo è stato letto magistralmente da Paola Pessina , tra le protagoniste del progetto realizzato in collaborazione con l’Assessore alla Partecipazione e cittadinanza attiva, Comunicazione Maria Rita Vergani.
La cerimonia si è conclusa con le parole del sindaco Andrea Orlandi, il Presidente di ANPI Rho Mario Anzani di seguito riportate. Particolarmente toccante è stata la lettura della poesia “Promemoria” di Gianni Rodari in italiano, ucraino e russo da parte di Safina, Liza, Jára, Bogdan ragazzi provenienti dall’Ucraina.
La mostra "L’Italia insorge per la Libertà. Per risorgere nella Pace, nella Democrazia e nella Giustizia sociale" a cura di ANPI Rho è stata esposta in piazza San Vittore per tutto il giorno.
Gli opuscoli relativi alla mostra sono stati distribuiti in piazza da ANPI Rho a offerta libera. Tutto il ricavato sarà devoluto al Comune a sostegno dei profughi ucraini.
Questo il testo delle 3 targhe del progetto Memoria è Libertà
La Casa del Fascio
Dolore e coraggio più forti della violenza
La Casa del Fascio era il quartier generale del regime a Rho.
Nei sotterranei-prigione gli oppositori subivano interrogatori e torture.
Nei pressi furono colpite o giustiziate alcune vittime rhodensi della
Resistenza. Tra loro Giovanni Annoni e Rodolfo Canegrati, e i giovani
Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti, Luigi Zucca,
poi fucilati a Robecchetto sul Naviglio; con loro Cesare Belloni, che
sopravvisse.
Il Municipio, piazza Visconti
La Resistenza rigenera la democrazia
Il 28 aprile 1945, risolta senza spargimento di sangue l’occupazione
tedesca, il Comitato di Liberazione di Rho nominò una nuova
amministrazione comunale, rappresentativa di tutte le forze
democratiche che avevano condotto la lotta contro il regime fascista.
Con il Sindaco Giovanni Del Bo e il Vicesindaco Umberto Pellegrini,
sette amministratori furono incaricati di restituire ai cittadini le
istituzioni e i servizi che la dittatura e la guerra avevano loro negato.
Le ex scuole elementari
Rho libera!
Durante i mesi della II guerra mondiale qui, all’ingresso delle scuole
elementari, i militari tedeschi avevano stabilito un loro presidio armato,
da cui controllare il centro città. La resa di Milano e Monza il 25 aprile
1945 li convinse a cedere le armi il giorno successivo, dopo una trattativa
condotta da Agostino Casati, presidente a Rho del Comitato di
Liberazione Nazionale, e dall’Oblato Padre Giovanni Battista Reina, in
funzione di mediatore.
GIANNI RODARI, Promemoria
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio la guerra.
Questo il testo delle 3 targhe del progetto Memoria è Libertà
La Casa del Fascio
Dolore e coraggio più forti della violenza
La Casa del Fascio era il quartier generale del regime a Rho.
Nei sotterranei-prigione gli oppositori subivano interrogatori e torture.
Nei pressi furono colpite o giustiziate alcune vittime rhodensi della
Resistenza. Tra loro Giovanni Annoni e Rodolfo Canegrati, e i giovani
Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti, Luigi Zucca,
poi fucilati a Robecchetto sul Naviglio; con loro Cesare Belloni, che
sopravvisse.
Il Municipio, piazza Visconti
La Resistenza rigenera la democrazia
Il 28 aprile 1945, risolta senza spargimento di sangue l’occupazione
tedesca, il Comitato di Liberazione di Rho nominò una nuova
amministrazione comunale, rappresentativa di tutte le forze
democratiche che avevano condotto la lotta contro il regime fascista.
Con il Sindaco Giovanni Del Bo e il Vicesindaco Umberto Pellegrini,
sette amministratori furono incaricati di restituire ai cittadini le
istituzioni e i servizi che la dittatura e la guerra avevano loro negato.
Le ex scuole elementari
Rho libera!
Durante i mesi della II guerra mondiale qui, all’ingresso delle scuole
elementari, i militari tedeschi avevano stabilito un loro presidio armato,
da cui controllare il centro città. La resa di Milano e Monza il 25 aprile
1945 li convinse a cedere le armi il giorno successivo, dopo una trattativa
condotta da Agostino Casati, presidente a Rho del Comitato di
Liberazione Nazionale, e dall’Oblato Padre Giovanni Battista Reina, in
funzione di mediatore.
GIANNI RODARI, Promemoria
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio la guerra.
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Ultimo aggiornamento pagina: 26.04.2022 17:35:26