Description
Dal 4 aprile all'8 giugno parte la seconda parte di Cin&città classica con le proiezioni extra dei giorni di Pasqua.
Gli abbonamenti sono in vendita in auditorium negli orari di proiezione.
Auditorium Padre Reina via Meda 20
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Auditorium Padre Reina via Meda 20
un film di Giuseppe Fiorello
- 30 maggio 17:00 ▪︎ 21:00
- 31 maggio 21:00
- 1 giugno 21:00
Giugno 1982, in una calda Sicilia che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i rispettivi motorini lungo una strada di campagna. Dallo scontro nasce una profonda amicizia, ma anche qualcosa di più, qualcosa che non viene visto di buon occhio dalle famiglie e dai ragazzi del paese. Coraggiosi e affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non comprendono e non sono disposti ad accettare.
«Era una storia che mi girava in testa da così tanti anni che alla fine ho preso coraggio e l’ho fatto. (…) Sono sempre stato attratto delle piccole grandi storie, dagli eroi sconosciuti quotidiani. Gli atti eroici vengono sempre dai luoghi e dalle persone più ai margini. Ma quando ho letto quell’articolo mi sono subito immaginato regista. Volevo stare al fianco di questi due ragazzini. Mi sono rivisto in loro, perché anche io sono stato adolescente nella Sicilia degli anni Ottanta. Erano anni terribili, delle lupare bianche, in cui potevi scomparire nel nulla perché avevi pestato i piedi al delinquentello del paese, perché avevi visto qualcosa che non dovevi vedere, o perché appunto amavi una persona del tuo stesso sesso» (Giuseppe Fiorello)
«All’origine di Stranizza d’amuri c’è il delitto di Giarre, duplice omicidio avvenuto nel 1980 in provincia di Catania. Le vittime erano due fidanzati, il venticinquenne Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola detto Toni di dieci anni più giovane, da tutti soprannominati “ziti” in senso dispregiativo: scomparsi da casa due settimane prima, furono trovati morti, mano nella mano, uccisi da un colpo di pistola ciascuno alla testa. (…) È un preambolo necessario per capire la vocazione civile che sottende l’esordio alla regia di Beppe Fiorello, che questa storia l’ha rincorsa per anni prima di vederla sul grande schermo. (…) Ma non c’è l’elemento crime: manca l’approccio investigativo perché, come dichiara il titolo tratto dalla canzone di Franco Battiato, l’opera prima di Fiorello è soprattutto una storia d’amore. Di iniziazione all’amore, perché forse i due adolescenti protagonisti non sanno nemmeno cosa sia quel sentimento che stanno scoprendo semplicemente vivendolo. (…) L’intento è manifesto: partire da una vicenda ai più oscura non per cercare i colpevoli o ricostruire gli eventi ma per raccontare uno spaccato sociale preciso (…) e restituire dignità e centralità alla memoria di due vittime che avevano la sola colpa di amarsi.» (Lorenzo Ciofani, cinematografo.it)
«Era una storia che mi girava in testa da così tanti anni che alla fine ho preso coraggio e l’ho fatto. (…) Sono sempre stato attratto delle piccole grandi storie, dagli eroi sconosciuti quotidiani. Gli atti eroici vengono sempre dai luoghi e dalle persone più ai margini. Ma quando ho letto quell’articolo mi sono subito immaginato regista. Volevo stare al fianco di questi due ragazzini. Mi sono rivisto in loro, perché anche io sono stato adolescente nella Sicilia degli anni Ottanta. Erano anni terribili, delle lupare bianche, in cui potevi scomparire nel nulla perché avevi pestato i piedi al delinquentello del paese, perché avevi visto qualcosa che non dovevi vedere, o perché appunto amavi una persona del tuo stesso sesso» (Giuseppe Fiorello)
«All’origine di Stranizza d’amuri c’è il delitto di Giarre, duplice omicidio avvenuto nel 1980 in provincia di Catania. Le vittime erano due fidanzati, il venticinquenne Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola detto Toni di dieci anni più giovane, da tutti soprannominati “ziti” in senso dispregiativo: scomparsi da casa due settimane prima, furono trovati morti, mano nella mano, uccisi da un colpo di pistola ciascuno alla testa. (…) È un preambolo necessario per capire la vocazione civile che sottende l’esordio alla regia di Beppe Fiorello, che questa storia l’ha rincorsa per anni prima di vederla sul grande schermo. (…) Ma non c’è l’elemento crime: manca l’approccio investigativo perché, come dichiara il titolo tratto dalla canzone di Franco Battiato, l’opera prima di Fiorello è soprattutto una storia d’amore. Di iniziazione all’amore, perché forse i due adolescenti protagonisti non sanno nemmeno cosa sia quel sentimento che stanno scoprendo semplicemente vivendolo. (…) L’intento è manifesto: partire da una vicenda ai più oscura non per cercare i colpevoli o ricostruire gli eventi ma per raccontare uno spaccato sociale preciso (…) e restituire dignità e centralità alla memoria di due vittime che avevano la sola colpa di amarsi.» (Lorenzo Ciofani, cinematografo.it)
Video
Indirizzo
Viale Filippo Meda, 20, 20017 Rho MI
Mappa
Indirizzo: Viale Filippo Meda, 20, 20017 Rho MI
Coordinate: 45°31'35,4''N 9°2'29,5''E
Indicazioni stradali (Opens in new tab)
Costo
Gratuito
Organizzato da
Comune di Rho con Barz and hippo
Contatti
Name | Description |
---|---|
rho@barzandhippo.com | |
Website | http://www.cinemarho.it (Opens in new tab) |
Phone | 02.953.39.774 |
Mobile | 347.45.12.456 (anche informazioni per le scuole) |
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Last edit: 27/03/2023 12:06:40