Descrizione
Rassegna Cin&città estate - in auditorium e ancora al chiuso - dal 4 giugno al 24 luglio.
Auditorium Padre Reina -via Meda 20
Martedì 25 giugno 17:00 ▪︎ 21:00
Mercoledì 26 giugno 21:00
Auditorium Padre Reina -via Meda 20
Martedì 25 giugno 17:00 ▪︎ 21:00
Mercoledì 26 giugno 21:00
Un film di Pawo Choyning Dorji
Regno del Bhutan, 2006. La modernizzazione è finalmente arrivata. Il Bhutan diventa l’ultimo paese al mondo a connettersi a Internet e alla televisione, e ora è la volta del cambiamento più grande di tutti: il passaggio dalla monarchia alla democrazia. Per insegnare alla gente a votare, le autorità organizzano una finta elezione, ma gli abitanti del posto non sembrano convinti. In viaggio nelle zone rurali del Bhutan, dove la religione è più popolare della politica, il supervisore elettorale scopre che un anziano Lama sta organizzando una misteriosa cerimonia per il giorno delle elezioni.
«In Lunana il tema centrale era la “casa”, ma in “C’era una volta in Bhutan” è l’”innocenza”. L’innocenza è un valore e un tema così importante dell’essere bhutanesi, e purtroppo in questo cambiamento verso un paese più moderno e più istruito, questo bellissimo valore si sta perdendo, perché sembra che la mente moderna non riesca a distinguere tra “innocenza” e “ignoranza”. Con C’era una volta in Bhutan, il pubblico vedrà molti dei personaggi rurali della storia guidati
e motivati dall’innocenza, qualcosa che viene evidenziato ancor di più quando confrontiamo la storia tra rurale e urbano.» (Pawo Choyning Dorji)
«Nell’elastico tra modernizzazione e ruralità, tra consumismo armato e pacifismo naturalista, Choyning Dorji si diverte, tramite badilate di sarcasmo e puntate umoristiche, a rovesciare il nostro pacchetto di valori politici, morali, economici. Gioca sul paradosso, insiste sul capovolgimento di sguardi, ammicca al no sense grottesco, cerca la commedia, giunge al sarcasmo per mostrare come l’Occidente armato non modernizza, ma ammala l’Oriente. Tra antropologia di un popolo in bilico tra due epoche e spassosa, satira antimilitare (dunque antiamericana), di soppiatto, il regista spiazza e cerca l’azzardo: ci sussurra che il denaro non ha valore in sé, che la democrazia americana forse non val bene una monarchia ultra centenaria, che la tv né è il braccio armato e non è progresso, perfino che gli States in fondo non sono democrazia, ma “il paese con più armi che persone”. Insomma, in Bhutan non tutti sono democratici, ma sanno perfettamente che se vis pacem non para bellum, sed pacem.» (Davide Maria Zazzini, cinematografo.it)
«In Lunana il tema centrale era la “casa”, ma in “C’era una volta in Bhutan” è l’”innocenza”. L’innocenza è un valore e un tema così importante dell’essere bhutanesi, e purtroppo in questo cambiamento verso un paese più moderno e più istruito, questo bellissimo valore si sta perdendo, perché sembra che la mente moderna non riesca a distinguere tra “innocenza” e “ignoranza”. Con C’era una volta in Bhutan, il pubblico vedrà molti dei personaggi rurali della storia guidati
e motivati dall’innocenza, qualcosa che viene evidenziato ancor di più quando confrontiamo la storia tra rurale e urbano.» (Pawo Choyning Dorji)
«Nell’elastico tra modernizzazione e ruralità, tra consumismo armato e pacifismo naturalista, Choyning Dorji si diverte, tramite badilate di sarcasmo e puntate umoristiche, a rovesciare il nostro pacchetto di valori politici, morali, economici. Gioca sul paradosso, insiste sul capovolgimento di sguardi, ammicca al no sense grottesco, cerca la commedia, giunge al sarcasmo per mostrare come l’Occidente armato non modernizza, ma ammala l’Oriente. Tra antropologia di un popolo in bilico tra due epoche e spassosa, satira antimilitare (dunque antiamericana), di soppiatto, il regista spiazza e cerca l’azzardo: ci sussurra che il denaro non ha valore in sé, che la democrazia americana forse non val bene una monarchia ultra centenaria, che la tv né è il braccio armato e non è progresso, perfino che gli States in fondo non sono democrazia, ma “il paese con più armi che persone”. Insomma, in Bhutan non tutti sono democratici, ma sanno perfettamente che se vis pacem non para bellum, sed pacem.» (Davide Maria Zazzini, cinematografo.it)
Video
Indirizzo
Viale Filippo Meda, 20, 20017 Rho MI, Italia
Mappa
Indirizzo: Viale Filippo Meda, 20, 20017 Rho MI, Italia
Coordinate: 45°31'35,4''N 9°2'29,5''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Costo
A pagamento
Il prezzo dell'abbonamento è di 20€, i biglietti sempre 6€ intero e 4€ ridotto
Organizzato da
Comune di Rho con Barz and hippo
Contatti
Nome | Descrizione |
---|---|
rho@barzandhippo.com | |
Sito web | http://www.cinemarho.it (Apre il link in una nuova scheda) |
Telefono | 02.953.39.774 |
Cellulare | 347.45.12.456 |
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Ultimo aggiornamento pagina: 28.05.2024 09:32:10